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Che festa (sarebbe) battere il Lucerna!

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Il tecnico dei momò Amedeo Stefani sarebbe felice di vedere esultare i suoi ragazzi

da eco dello sport (Enrico Lafranchi)

Al vecchio Comunale di Mendrisio, che si è visto finalmente rinnovare gli spogliatoi permettendo al club di offrire a squadre e atleti ospiti un bel biglietto da visita, arriva il Lucerna di Mario Frick. Compagine di Super League e già questo, pensando ai trascorsi in coppa svizzera dei momò, per la verità un po’ remoti, è di per sé già un ‘avvenimento’ meritevole del biglietto d’entrata.
Abbiamo già ripercorso, in altri momenti e sedi, quegli appassionanti duelli di coppa. Eravamo, allora, ai tempi del Trofeo Sandoz.

Anche quella di sabato (calcio d’avvio alle 18) è una partita di cartello, non ci sono dubbi. Il Lucerna sarà accompagnato da diverse centinaia di tifosi. Torneremo certamente a vedere un Comunale nereggiante di folla. Come ai bei tempi… C’è da crederlo, il colpo d’occhio sarà bellissimo!
Alla guida del Mendrisio, che finora ha disputato solo una gara di campionato, peraltro conclusasi in maniera sfortunata, c’è Amedeo Stefani. Un allenatore che ha fatto strada nel calcio regionale dove ha effettuato un salto di qualità dimostrando il suo valore nel riportare il Mendrisio in Prima Lega, la giusta categoria per una compagine che gode di un pubblico molto affezionato. Stefani si è sempre detto onorato di allenare questo gruppo che ha fatto veramente bene. Nel suo lavoro è fondamentale la comunicazione, il contatto, il dialogo con i giocatori. Per lui è sempre stato importante essere positivi e propositivi. La partitissima di coppa sembra arrivare al momento giusto!

Ti fa paura il Lucerna?
“Ma no, speriamo di non fare una figuraccia!”.


Sempre troppo modesto come ai tempi di Castello:
“Diciamo che siamo pronti…”.


Il Mendrisio ha una bella tradizione in coppa:
“Io ero un ragazzino, ma la storia si è tramandata (ride). Speriamo di essere alla loro altezza, quantomeno per tenacia e grinta”.


Che cosa ci metterete in più?
“Un entusiasmo che viene dal cuore”.


Come è il Mendrisio di oggi?
“Ci siamo ringiovaniti di molto, sono tutti ragazzi seri, educati e disponibili. C’è un bel mix di giocatori, ne sono arrivati quattro della U21 del Lugano. La rosa è molto omogenea, seguiamo il percorso che è stato tracciato tre anni fa”.


Dei così detti ‘senatori’ chi è rimasto?
“Antoine c’è ancora (allude all’intramontabile Rey), è sempre attivo, anche Alessandro Martinelli, il capitano però al momento è infortunato. C’è anche Noël Kabamba, una colonna! Abbiamo la fortuna di avere in squadra tanti capitani ed ex capitani che portano nel gruppo non solo valori tecnici ma anche umani. Questo ci aiuta a gestire determinate situazioni, in campo e fuori”.


Tarchini non c’è più?
“No, Tito ha smesso, con grande rammarico anche da parte mia. Ho una bellissima immagine di lui, un carissimo ricordo dell’ultima partita che ha giocato a Lucerna. Una persona di grande spessore, fuori dalla norma. Veramente!”. 


Nel Mendrisio non c’è più il capitano Andrea Cataldo (“Ci siamo separati”), in porta gioca Stefan Vidovic (già a Bellinzona). Recentemente alla corte del bravo Stefani è arrivato Alessio Bellante che a Mendrisio si potrà sicuramente guadagnare ancora delle belle soddisfazioni.