Dopo aver difeso le porte di Bellinzona e Gambarogno-Contone, il giovane portiere classe 2001 formatosi nel Team Ticino, ha da poco più di un anno sposato il progetto Mendrisio, contribuendo con le sue parate alla promozione del club momò in Prima Lega classic.
da Calcio Ticinese (jonathanferrario)
Ad oggi, Stefan Vidovic è uno dei punti fermi di un Mendrisio che, complice un mercato invernale culminato con l’acquisto dell’ex nazionale svizzero Mario Gavranovic, non vuole porsi un limite. “Per essere una neopromossa penso che il percorso svolto finora sia più che soddisfacente, dal momento che siamo piuttosto lontani dalle ultime posizioni. Credo che ce la possiamo giocare con tutti e lo abbiamo dimostrato all’andata. Il nostro focus deve essere ogni prossima partita, poi a fine campionato capiremo dove siamo”.
Con 20 reti concesse in 16 partite, il Mendrisio può vantare una delle difese più solide dell’intero gruppo 3 di Prima Lega classic. “Complessivamente possiamo essere abbastanza soddisfatti di questa statistica, anche se non considerando le partite contro Juventus e Kreuzlingen, dove abbiamo preso dieci gol, il risultato potrebbe essere ancora migliore. Questo ci fa capire che possiamo fare sempre meglio, cosa che abbiamo dimostrato consolidandoci partita dopo partita. Il merito di ciò va soprattutto ai giocatori di spessore che ho davanti a me, che sicuramente facilitano il mio compito. Con i ritorni di Kabamba e Castellan, inoltre, potremo alzare ancora di più il livello. D’altronde, la loro esperienza e carriera parlano da sole”.
Dal suo arrivo in bianco-rosso-nero, Vidovic ha da subito dovuto lottare per una maglia da titolare con il ben più esperto Cataldo. Nonostante la partenza di quest’ultimo in direzione Melide, la concorrenza rimane agguerrita: conclusasi l’ultima esperienza a Taverne, infatti, nel Magnifico Borgo è rientrato Aleandro Prati. “Devo dire che ho sempre avuto la fortuna (o sfortuna) di competere con il meglio che c’è qua in Ticino. Portieri di assoluto livello, partendo dallo stesso Prati e Pelloni a Bellinzona, Rajkovacic a Gambarogno e Cataldo a Mendrisio. È grazie a questa concorrenza sul campo che sono riuscito a migliorarmi e alzare l’asticella, rubando anche tanto da loro”.
A proposito di stimoli, a condividere lo spogliatoio con Vidovic e compagni è arrivato Mario Gavranovic. “È qualcosa di molto speciale ed è davvero un onore avere una possibilità del genere. Pensare che tre anni fa ha segnato a Lloris agli ottavi dell’europeo, giusto per citare uno dei tanti gol, e ora me lo ritrovo a calciarmi in allenamento. È quel tipo di giocatore che non solo porta qualità ed esperienza, le quali sono fuori discussione, ma spinge ogni singolo giocatore a fare meglio e alzare il livello”.
Dopo oltre un anno trascorso ai piedi del Monte Generoso, sembra che l’estremo difensore sopra-cenerino abbia finalmente trovato la sua dimensione. “A Mendrisio ho avuto la fortuna di trovare subito l’occasione di debuttare e fare minuti. Soprattutto questa stagione, in un campionato per me nuovo come la Prima Lega Classic. Sono abbastanza soddisfatto dell’andata, dove sono riuscito a fornire anche prestazioni importanti. Sinceramente, però, mi concentro più sugli errori commessi, poiché sono quelli che mi permettono di crescere partita dopo partita. Penso che posso ancora alzare l’asticella, il che avviene accumulando sempre più esperienza e minuti, fondamentali per un portiere giovane come me”.
Ai nastri di partenza del girone di ritorno, le lunghezze di distanza dalla vetta sono soltanto sei. “Come detto prima, penso che il nostro focus non debba essere la classifica, ma giocare partita per partita come fosse una finale, poi a fine campionato vedremo dove ci troveremo. La squadra che mi ha impressionato di più è la YF Juventus, squadra con moltissimi giocatori di qualità che ci avevano messo in difficoltà all’andata. Avremo l’occasione di prenderci la nostra rivincita davanti ai nostri tifosi”.