Giorgio Perego di nuovo momò: “Contentissimo di essere a casa”
da L'Informatore (Edizione N°30, 26 luglio 2024)
Riccardo Vassalli) “Una vita da mediano, con dei compiti precisi. A coprire certe zone, a giocare generosi. Sempre lì, lì nel mezzo”. Quando nel 1999 Luciano Ligabue sfornava un inno alla vita più che al calcio, Giorgio Perego doveva ancora nascere. Eppure, ventidue anni dopo, la canzone di Ligabue funge da perfetta colonna sonora della vita del centrocampista classe 2002. Il nome risuonerà familiare a chi non soffre di problemi di memoria. Perego è tornato a vestire la maglia del Mendrisio in estate dopo aver già assaggiato l’adrenalina del Comunale dal 2016 al 2019. In maglia biancorossonera, sempre in Prima lega, ha collezionato 38 presenze e una rete, risultando il più giovane giocatore a esordire all’età di 15 anni, un mese e diciotto giorni.
Perego è tornato dove tutto è partito dopo cinque anni trascorsi in Serie D con Castellanzese, Sant’Angelo e Alba Calcio. Esperienze di calcio e di vita che l’hanno portato – dopo oltre 156 presenze in D – a essere un “giovane d’esperienza”.
“Ho ritrovato un ambiente carico e sicuramente ambizioso dopo l’ottima scorsa stagione. La società, fin dal primo giorno, ci ha reso attenti che l’obiettivo sarà fare ancora meglio. La passata stagione sono stato spesso al Comunale a vedere la squadra. Sono rimasto sempre legato al Mendrisio anche durante la mia esperienza in Italia. Un pezzo del mio cuore è biancorossonero e per questo sono contentissimo di essere tornato”. Partito da minorenne, i tifosi momò ritrovano un Giorgio Perego “cresciuto calcisticamente e a livello caratteriale. L’infortunio al ginocchio mi ha tenuto fuori per tanto tempo e ci vorrà un attimo prima di riabituarmi al campo. Lo staff e i compagni mi stanno comunque aiutando tantissimo per farmi sentire parte della squadra da subito”.
Il 20 novembre 2016 è una data che Perego non dimenticherà facilmente. L’allora allenatore Roberto Gatti lo lancia nella mischia all’intervallo della sfida contro il Gossau. L’età non è un limite: 15 anni da poco compiuti e tanta voglia di stupire. Venti minuti dopo il suo ingresso regala il primo assist che valgono applausi a non finire. “Quel giorno lo ricorderò per sempre. È uno dei ricordi che conservo con più piacere insieme alla salvezza ai playout con il Sant’Angelo, la vittoria dei playoff a Castellanza e il primo gol in Serie D”.
“Per questo – aggiunge – cerco di essere il più importante possibile con i giovani che abbiamo in squadra. Cerco di aiutarli avendo vissuto sulla mia pelle questo tipo di situazioni. So cosa significa essere il più piccolo del gruppo e quindi consiglio sempre di cercare di “rubare” i trucchi del mestiere ai più esperti. Sia dentro che fuori dal campo, visto che la nostra rosa può vantare ottime persone prima ancora che ottimi giocatori”.
Il Mendrisio di Amedeo Stefani ha messo minuti nelle gambe sfidando il Team Ticino U19 all’Adorna il weekend scorso e il Coldrerio martedì sera. Sabato (domani) sarà il turno del Castello alle 16:00 all'Adorna per prepararsi anche climaticamente alla trasferta che apre il campionato in casa del Kosova. “Le sensazioni – conclude Perego – sono positive dopo le prime settimane di lavoro. Da fuori ho visto una squadra molto motivata e concentrata. La preparazione agli ordini del prof. Paolino Manganiello è stata tosta, ma si è svolta al meglio. Leggo negli occhi dei miei compagni e dello staff tanta voglia di togliersi belle soddisfazioni”.