Con il cuore e Gibellini, i momò stendono l’ex capolista e sognano in grande
da L'Informatore (Edizione N°11, 15 marzo 2024)
Riccardo Vassalli) Non poteva esserci regalo migliore per i numerosi tifosi accorsi sabato, sotto al diluvio, al Comunale di Mendrisio per sostenere la squadra di Amedeo Stefani. Un dimostrazione d’affetto che ha chiuso nel migliore dei modi una settimana particolare, nella quale il club biancorossonero aveva già ricevuto abbracci e stima in occasione della presentazione del libro del centenario “cento anni di passione bianconerorossa” alla Filanda. Il presidente del Comitato per i festeggiamenti del centenario Carlo Croci ha chiuso i ringraziamenti con un caloroso “ci vediamo al Comunale”. E così è stato.
Di caldo, a dire la verità, c’era ben poco. Ma ci ha pensato il “classico” DNA Mendrisio a scaldare gli animi dei presenti battendo la capolista YF Juventus, arrivata in Ticino per conservare la vetta e tornata oltre Gottardo con un 1-0 che riapre tutti i giochi davanti. Privo di diversi elementi e ancora senza riferimenti nel reparto offensivo, mister Stefani ha ridisegnato ancora l’assetto per la sua squadra: Vidovic tra i pali, Cariglia e Okaigni sui lati e la coppia Cossu-Kabamba al centro della difesa. Già “rodato” anche il centrocampo con capitan Martinelli in versione “guerriero”, De Biasi e Rey. Nel tridente offensivo spazio a Rossini e Martorana sui lati a rifornire Stefano Gibellini in versione finalizzatore.
Ad annullare parametri e valori tecnici di entrambe le formazioni ci ha pensato un manto erboso, quello del Comunale, non in perfette condizioni e “martoriato” da novanta minuti intensi sotto l’acquazzone. Il campo da gioco si è trasformato in un campo da battaglia. E se c’è da battagliare, il Mendrisio non si tira di certo indietro. Ne nasce così una partita “maschia” e nervosa, dove nervi e sangue freddo possono fare la differenza. Caratteristiche che vengono meno allo YF Juventus poco prima dell’intervallo, quando il centrale difensivo Gutierrez saluta anzitempo il campo lasciando i suoi in dieci per doppia ammonizione.
La tensione sale in campo e il Mendrisio aumenta i giri del motore: sono, infatti, i momò a farsi preferire e flirtare con il vantaggio. Per esultare, però, bisogna attendere ancora un po’. Il piano gara dei ticinesi si complica poco prima dell’ora di gioco, quando Rey riceve la stessa sanzione di Gutierrez e ristabilisce la parità numerica sul terreno da gioco. In dieci contro dieci, però, il canovaccio rimane lo stesso: Mendrisio padrone del campo e capolista costretta a difendersi come può.
Gli ingressi del giovane Pettenuzzo (classe 2006) e di Felici regalano energia e ossigeno ai biancorossoneri, che all’arrembaggio avvisano i presenti: il gol è nell’aria e, difatti, Martinelli spizzica di testa per Okaingni, che avvia la corsa di Rossini sulla destra, palla nel cuore dell’area a sorprendere la retroguardia tigurina, ma non Stefano Gibellini, a cui spetta il “semplice” compito di appoggiare in rete e trovare l’1-0 che mette le ali al Mendrisio, che ora respira a pieni polmoni aria di podio.
Il campionato va in standby per il turno di qualificazione alla prossima edizione di Coppa Svizzera: Kabamba e compagni sono attesi domani pomeriggio sul campo dello Schötz per novanta minuti che possono indirizzare la prossima stagione.
Prossimi impegni:
Sabato 16 marzo, Locarno,15:00, YL B Locarno-Mendrisio
Sabato 16 marzo, Schötz, 15:00, qual. Coppa Svizzera Schötz-Mendrisio
Sabato 16 marzo, Adorna Mendrisio, 16:00, YL C Mendrisio-USG-ACB
Domenica 17 marzo, Chiasso, 14:30, YL A Chiasso-Mendrisio