I compianti colleghi Rinaldo Giambonini e Fritz Lobenstein ci fanno rivivere le gesta del Mendrisiostar in campionato e in coppa
da Eco dello Sport
Il Mendrisio ha militato complessivamente per 17 stagioni in lega nazionale B. Nell’immediato dopoguerra figurò tra i cadetti anche la Pro Daro (1944-45), più tardi fu la volta di Rapid Lugano (1955-56), Bodio (1961-63), Gambarogno (1971-72) e Giubiasco (1974-75).
Fritz Lobenstein aveva commentato sullo ‘Sport Ticinese’ del 5 agosto 1968 il ritorno in B dei momò scrivendo: “Il Mendrisiostar, sino al 1966 denominato FC Mendrisio, ha compiuto la prodezza di realizzare due promozioni di categoria nello spazio di due sole stagioni ritornando a vent’anni di distanza in Divisione Nazionale B, onorando sé stesso e il Ticino sportivo”.
Il compianto collega locarnese in occasione di quell’evento aveva fatto la storia del club del Magnifico Borgo fondato nel 1920 e ammesso alla Federazione svizzera 4 anni dopo. Ne rileviamo alcuni passaggi: “Dal 1942 al 1945 l’allora FC Mendrisio militava in seconda divisione, ossia nella terza classe visto che la DNB fu introdotta nel 1944. Per l’ascesa in 2a Divisione i mendrisiensi dovettero sostenere ben cinque gare. Il 14 giugno 1942 nella prima giocata a Chiasso gli ‘scacchi bianconeri’ vinsero 2-1 contro l’Emmenbrücke con reti di Bertolina e Mombelli. Nella gara di ritorno giocata sul campo dei lucernesi trionfarono per 6-4. Seguì una terza vittoria con il Turgi ma nella gara decisiva giocata in trasferta la squadra incappava in una immeritata sconfitta. Fu così necessaria una gara di appoggio, questa volta i mendrisiensi, sul campo dell’AC Bellinzona, inflissero agli argoviesi un ‘cappotto’ con la meritata promozione. Nel gruppo del Mendrisio militavano le riserve del Lugano, il Bellinzona, Grasshoppers, Lucerna e lo Young Fellows”.
Sempre Lobenstein sul foglio rosa del lunedì aveva parlato di ‘annate d’oro’ partendo dalla promozione, nel campionato 1944-45, in prima divisione. “Nel torneo 1947-48 si rinnovava il duello con il Red Star per il primato di gruppo. Le due squadre terminarono a parità di punti, si rese allora necessaria una gara di qualifica a Olten che fu vinta di misura 2-1 con reti di Clerici e Riva IV (!). Il Mendrisio dopo avere battuto in trasferta il Pratteln per 5-2 (gol di Mombelli 3, Clerici e Galli) e il Vevey tra le domestiche mura 2-0 grazie a una doppietta di Mombelli si laureava campione svizzero di prima divisione e contemporaneamente veniva promosso in DNB. Allenata dal signor Zamboni di Varese la squadra era formata da Bulgheroni, Pesenti, Zoppi; Binda, Cozzi, Riva I (Medici); Radice, Galli, Mombelli, Clerici, Riva IV.”
“La permanenza nei cadetti durò quattro stagioni (1948-52), poi per otto anni i sottocenerini disputarono il campionato di prima divisione con retrocessione in seconda al termine di quello 1959-60. Trascorsero 7 anni, alla fine del campionato 1966-67 risalivano in Prima continuando la loro marcia trionfale con l’ascesa in DNB”.
Queste note risalgono a 55 anni fa. In tempi più recenti Rinaldo Giambonini, scomparso 7 anni fa, quando aveva iniziato a collaborare per l’Eco dello Sport aveva illustrato le gesta dei momò in Coppa svizzera con questo titolo a piena pagina: “Quando il Gigante Basilea cadde a Mendrisio!”. Ricordava la trionfale vittoria in coppa contro il Basilea di Helmuth Benthaus (e dei vari Kunz, Odermatt, Sunderman, Ramseier) che godeva fama di ‘re del calcio svizzero’, in quanto reduce da tre trionfi in campionato. E commentava: “Quarti di finale, 27 febbraio, spettatori 5000. La formazione di Sebastiani, Binda, dell’avvocato presidente sindaco Pierluigi Rossi e del fratello dottor Giancarlo, nei tempi supplementari fredda i renani con reti di Tomljenovic e Allio. Momenti indimenticabili, fiumi di lagrime negli spogliatoi: per la gioia, la sensazione, l’emozione…”. Al suo microfono si era presentato Sandro Rovelli (Giambonini, preciso ed esauriente com’era, nel suo pezzo uscito il 18 marzo 1997 aveva precisato che Rovelli è ora capodicastero Sport della città di Lugano, Cornaredo, Resega, tutti gli impianti sportivi, una trentina di dipendenti, un bilancio di circa 4 milioni) gli aveva manifestato la sua contentezza con queste parole: “È uno dei più bei giorni della mia vita, il ricordo più caro… Avevamo fissato un premio di 50 franchi (pensate un po’…, ndr) in caso di vittoria, da raddoppiare in caso di successive qualificazioni. Oggi siamo arrivati a ben 800 franchi!”. Era stata fatta notare in tribuna la presenza dell’allenatore della nazionale rossocrociata Louis Maurer e della squadra del Grasshopper.
In semifinale i momò si videro sorteggiati, di nuovo al Comunale, contro il Lugano, dal quale uscirono sconfitti 2 a 0. Giambonini: “Si giocò davanti a 6500 spettatori, la compagine del Magnifico Borgo aveva sognato sino al 9’ della ripresa, fino a quando Blättler batteva Rovelli per poi raddoppiare con Tippelt al 70’. Comunque sia, che splendide settimane di calcio a Mendrisio!”– chiosava ri.gi sulle colonne del settimanale.
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