Il guerriero del Mendrisio nel Club dei 100: “Mi diverto ancora”
da L'Informatore (Edizione N°15, 12 aprile 2024)
Riccardo Vassalli) Ha lo sguardo concentrato e quasi intimidatorio. Lo stesso di sempre, vien da dire. Uno dei tratti caratteristici di Antoine Rey, guerriero del centrocampo del Mendrisio di Amedeo Stefani. Uno che nel bagaglio calcistico di una vita vanta qualcosa come 53 presenze in Super League e 298 (e 15 reti) in Challenge League. Uno che la carta d’identità – che dice 37 primavere – la sfida ogni giorno sfornando prestazioni che spesso e volentieri rasentano la perfezione, nel suo modo unico di interpretare il ruolo. Strappare palloni agli avversari e macinare chilometri su chilometri è il mestiere sul rettangolo da gioco di Rey, indimenticabile capitano dalla cavalcata dalla Challenge alle porte dell’Europa con il FC Lugano per poi passare a vestire la maglia di Chiasso e Mendrisio. Nel mezzo tante battaglie e soddisfazioni, come le esperienze con le nazionali giovanili rossocrociate, ma anche qualche sogno solo accarezzato come la finale di Coppa Svizzera persa da capitano contro lo Zurigo nell’epoca di Zdenek Zeman.
La folta e inconfondibile chioma bionda di Rey svolazza sul campo dal 2019 con i colori del Mendrisio. Lo scorso weekend, in occasione della partita vinta per 1-2 sul campo del Gossau, il centrocampista classe 1986 ha tagliato il traguardo delle cento presenze in maglia biancorossonera. Il sorriso per la vittoria si fa ancora più marcato quando Rey scopre del singolare traguardo. “Giuro – ci racconta - Non ne ero a conoscenza. L’ho scoperto dopo la partita e allora ho festeggiato doppiamente. Ovviamente, sono più contento per i tre punti ottenuti che per il raggiungimento delle cento presenze”.
Chiediamo ad Antoine di raccontarci, però, il primo istintivo pensiero avuto quando gli è stato comunicato l’ingresso nel Club dei 100. “Ho provato soddisfazione perché all’istante ho capito di aver contribuito, insieme ai miei compagni e la società, ad aver riportato il Mendrisio dove merita di stare: ai vertici del campionato di Prima Lega. Era questo l’obiettivo quando sono arrivato qui nel 2019”.
Si è dovuto sudare, complici anche i campionati interrotti dal Covid, più del previsto, ma alla fine il Mendrisio è tornato dove gli compete. Anche grazie a carisma, personalità ed esperienza del “mastino” Rey. “Non è stato facile, ma ci riconosciamo il merito di non aver mai mollato ed averci sempre creduto”. Fino al raggiungimento, nell’estate scorsa, della promozione dalla Seconda Interregionale. “La promozione con il Lugano in Super League resta il ricordo più bello, ma anche la festa salvezza da neopromossi e, l’anno dopo, il raggiungimento dell’Europa. “Ma non dimentico anche la promozione della scorsa stagione. Qualsiasi vittoria, a qualsiasi livello, ti rimane dentro e rappresenta uno spaccato di vita importante”.
C’è qualcosa che accomuna quello spogliatoio del Lugano e l’attuale Mendrisio? “Sicuramente la grande coesione di tutto il gruppo. A Mendrisio siamo una bella banda di amici, prima ancora che compagni, che non vede l’ora di trascorrere del tempo insieme. Ci troviamo tre o quattro volte a settimana con grandissimo piacere. E questo, pur nel campo del professionismo, succedeva anche a Lugano. Stare bene con i tuoi compagni dopo una giornata di lavoro è qualcosa che poi sul campo darà effetti positivi”.
E il campo, al momento, dice che il Mendrisio insegue la vetta con un solo punto di ritardo dal YF Juventus capolista. Non è che, sotto sotto, questo Mendrisio punta a vincere il campionato? “Il Mendrisio – risponde con esperienza Rey – punta a vincere la partita di domani contro il Balzers. Poi, a fine stagione, vedremo dove saremo”.
Fin dove vuole spingersi, invece, Antoine Rey? “Non saprei, so che sto bene ed entusiasmo e voglia sono le stesse di quando ero ragazzo”. E allora, ci perdoneranno i tifosi brasiliani per il gioco di parole, lunga vita a…O Rey.