Un campo diverso
L’appuntamento è a Taverne in amichevole contro la squadra locale militante in una categoria superiore, in una classifica che li vede a metà posizione. Come nelle migliori avventure, all’appuntamento fissato al Comunale di Mendrisio per la partenza, sono solo. Ci penso. Ci credo. Parto ugualmente.
Giunto allo stadio provo a capire dove esporre lo striscione. Sentimenti contrastanti mi animano, navigo tra l’essere imbarazzato e il sentirmi un po’ sfigato. Devo decidere quale emozione lasciar prevalere ma, mentre armeggio con i legacci della nostra “pezza” troppo corti (adesso mi sono organizzato meglio) ecco una voce: “oh, vuoi una mano?” mi giro, oltre le giostre dei bambini non vedo nessuno (sì, aveva vinto la sensazione di sentirmi un po’ lo sfigatello della situazione e avevo deciso di defilarmi. Presente. Con orgoglio, ma defilato). Il vento forte muove lo striscione e fatico davvero a gestirne le folate, mentre aumenta l’imbarazzo per la situazione. Di nuovo una voce... “Oh, vuoi una mano?” mi giro ed eccoli lì i due compagneros venuti con il loro mezzo. Che gioia vederli! Questo è l’essere gruppo ed è stato un piacere grande provare l’emozione del non sentirsi soli. Questo è proprio il fondamento con cui abbiamo pensato di creare questo gruppo. Grazie ragazzi! Forti dell’essere insieme, decidiamo quindi che il nostro Mendrisio si merita di più della rete del parco giochi. Con arroganza (ma solo negli intenti) ci posizioniamo quindi sulle gradinate centrali. Ed eccoci li, ancora fianco a fianco, a sostenere la nostra squadra.
È la prima di sette amichevoli, giocata in una splendida giornata caratterizzata da un forte vento (quello di prima che non è mai calato, anzi) che mina la stabilità dello striscione Passione Mendrisio appeso alla balaustra grazie a del filo recuperato al bar. Tra l’altro: un messaggio per la gentil signora che il fil mi donò “…cara, quel filo è davvero troppo fragile, si rompe solo tirandolo, non so a cosa vi serva nel vostro bar, ma tenete conto! in qualsiasi caso, grazie ancora!” In compenso la bandiera bianca, infilata di sfroso accanto al portaobrelloni, domina con il suo sventolare imponente.
Il campo, come da titolo è un campo diverso. Erba sintetica. Non è un dettaglio, e chi ha praticato calcio lo sa bene, soprattutto se non si è abituati a giocarci. Sarà la categoria superiore, sarà il campo, fatto sta’ che la squadra di mister Amedeo sembra subire, almeno nella parte iniziale, la superiorità degli avversari. Il nostro Mendrisio tiene comunque bene, alcune parate davvero belle, presentano al pubblico il nostro nuovo portiere, la difesa e il centrocampo, con i nuovi innesti, sembrano comunque solidi e ben messi in campo.
All’improvviso il goal! Cross in corsa da fondo campo, Ricky Bini si fa trovare smarcato in centro area e di testa gonfia la rete! Il Mendrisio è in vantaggio! Che gioia il calcio! Subisci il gioco avversario (avevano anche annullato un goal al Taverne per fuorigioco) ma siccome la palla è tonda, succede che anche se magari non lo meriti, alla prima occasione, passi in vantaggio! Purtroppo non dura tanto, l’ex Lago Mille sfodera un tiro da fuori area all’incrocio che fa applaudire anche noi. Bravo Lago, davvero un bel goal! Pareggio.
Nel secondo tempo cambia un po’ la squadra, entra “Bubu” Mascazzini e Numa si sposta più avanti. La stanchezza e la pesantezza del giocare su un campo diverso facilitano il gioco del Taverne che prende in mano il pallino del gioco passando in vantaggio. E qui esce la bravura e l’intelligenza calcistica che dialoga con il piede di Bubu e che offre al pubblico e alla squadra delle aperture che aprono la difesa avversaria come il burro sotto un coltello caldo. Numa, su uno di questi illuminanti passaggi, coglie l’occasione e con un diagonale preciso porta il Mendrisio al pareggio, 2 a 2.
Come i migliori allenatori da bar, discutiamo sulle prestazioni dei ragazzi crogiolandoci nel goal appena visto e iniziando a ragionare su come un buon pareggio valga molto, su questo campo. Stiamo discutendo su aspetti tecnici (neanche fossimo a Tenero a presenziare al corso allenatori) e accade il peggio. Il Taverne passa di nuovo in vantaggio. Il gruppetto di ragazzi tifosi del Taverne, forse per il vantaggio, forse perché qualcuno era presente con le bandiere della squadra avversaria, cominciano a farsi sentire. Bravi anche loro. L’arbitro fischia la fine e il pensiero va a quel giocatore del Taverne uscito in barella pochi minuti prima, speriamo possa riprendersi in fretta, ti facciamo i nostri migliori auguri!
La partita è finita e il pensiero va alla prossima partita, a Paradiso contro mr. Sannino e la sua squadra, sperando di non fare ancora il viaggio da solo (venite anche voi dai!) e soprattutto, di non dimenticare i lacci per appendere il nostro striscione PASSIONE MENDRISIO!
A presto!
GiC.