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Calcio ticinese: fallimenti a catena, solo il Mendrisio si salva

Scritto da FC Mendrisio | 8 nov 2024

Fu un vero “terremoto”, quello che accadde fra il 2004 e il 2023 al calcio ticinese.

da L'Informatore (Edizione N°45, 8 novembre 2024)

Sparirono, in tempi diversi a causa di problemi finanziari, ben 4 squadre che andavano per la maggiore: Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. Si salvò solo il Mendrisio. 
Siamo nel 2004, in marzo per la precisione, e il Lugano getta la spugna: il debito è troppo alto 
e di conseguenza la società dichiara fallimento e viene estromessa dai campionati nazionali. Ma il 30 giugno dello stesso anno, con la presidenza Morotti, la squadra bianconera si fonde col Malcantone-Agno venendo di conseguenza ammessa nella serie cadetta, ora chiamata Challenge League. Di seguito, siamo nel giugno del 2008, i club riprende il suo nome e ora, con un allenatore momò (Mattia Croci-Torti, ndr.), naviga nei siti alti della classifica di Conference League.
Altra triste storia, che purtroppo abbiamo vissuto in prima persona, è quella del Chiasso. Le cause: la mancanza di una dirigenza locale con poteri decisionali ma, soprattutto, l’arrivo di personaggi discussi e discutibili che non mantengono quanto promettono. È un’agonia lunga quella chiassese, che si conclude il 27 gennaio del 2023, data che mette fine alla la storia ultracentenaria e gloriosa del Club rossoblù. Retrocesso in Quarta Lega, il “club di confine” sta ora lentamente risalendo la china, grazie a un comitato presieduto dall’avv. Marco Armati, che ha affidato la squadra a un allenatore capace come Damiano Meroni.
Stesso copione a Bellinzona. La presidenza Giulini, eccentrico e distinto personaggio dotato di 
grande inventiva ma con scarse capacità gestionali, fa scattare un “patatrac” finanziario che sfocia nel fallimento il 16 settembre 2016. E, come il Chiasso, anche i granata devono ripartire da 
zero. Arriva l’era Betancurt, il Bellinzona naviga in Challenge League ma con problemi di pessimi 
rapporti, sia con una parte della tifoseria, sia con l’Ente pubblico. 
La stessa sorte tocca al Locarno, che da due stagioni cerca di agguantare la Prima Lega, dopo il 
fallimento milionario del 2018. 
Come una mosca bianca il Mendrisio che, grazie a una gestione finanziaria oculata e trasparente (nel senso di “mai fare il passo piu lungo della gamba”) sfugge a questa triste regola. Non solo. Pensando anche alle strutture necessarie per un club, pur dilettantistico di Prima Lega, ricorrendo a sponsorizzazione di enti terzi, la società (presieduta dall’avv. Pellegrini) realizzerà una serie di lavori, previsti in due fasi, che renderanno più accogliente e razionale il vecchio e caro Comunale, datato 1945. Fra le altre cose ci sarà la creazione di uno spogliatoio per gli arbitri, il rinnovo di quelli attuali, la costruzione di una palestra e di un segretariato. Per realizzare questo è stata firmata una convenzione fra società ed Ente pubblico, ratificata a grandissima maggioranza dal Consiglio comunale di Mendrisio, con qualche astensione, forse evitabile.

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