Il presidente Sebastiano Pellegrini fa un bilancio della straordinaria stagione del suo Mendrisio.
da L'Informatore (Edizione N°27, 7 luglio 2023)
Mattia Allevi) Da lunedì il Mendrisio tornerà sul campo per preparare al meglio il ritorno in Prima Lega Classic. In settimana dall’urna di Muri è intanto uscito il nome di chi dovranno affrontare i momò al primo turno di Coppa Svizzera in programma tra il 18 e il 20 agosto, si tratta del SC Kriens (Promotion League). Ne abbiamo così approfittato per fare qualche domanda al Presidente Pellegrini sulla stagione appena conclusa e sulle sfide future che attendono il club del Magnifico Borgo.
Sono finiti festeggiamenti o stanno andando ancora avanti?
Sono molto felice, la felicità è un sentimento che rimane non è che si esaurisce in una sera. Certamente i festeggiamenti sono stati piuttosto intensi e anche per una persona della mia età faticosi da superare (ride ndr), ma andavano fatti e i ragazzi li meritavano tutti.
Hai festeggiato di più contro i Kickers quando è arrivata la promozione matematica o al Comunale nell’ultima giornata di campionato alzando la coppa?
Diciamo che sono stati più o meno analoghi, forse la felicità più grossa c’è stata a Lucerna al momento della certezza, dopo di che è stata più una questione dovuta anche al nostro pubblico, ma lì eravamo già abbastanza saturi di felicità.
Qual è stato il momento più bello di quest’anno?
La sfida vinta con lo Zugo a casa loro, lì si è avuta la consapevolezza della nostra forza. Andare a battere l’unica squadra che ci aveva sconfitto nel girone d’andata voleva dire che avevamo davvero l’intenzione di fare le cose per bene e anche la forza di poterle fare.
È stata questa la partita che ha cambiato la stagione?
Nella mente dei ragazzi senz’altro, hanno acquisito forza e consapevolezza. Non è stato comunque evidente giocare ogni partita col peso di dover sempre vincere, quindi onore al merito e soprattutto allo staff che ha saputo creare un gruppo compatto. Il calcio è fatto di amicizia e aiuto reciproco, e questa è stata la nostra formula magica.
Si è chiuso un cerchio, hai finalmente riportato il Mendrisio nella categoria in cui lo avevi preso 5 anni fa..
Sì, l’ho preso in Prima Lega e purtroppo abbiamo conosciuto subito la relegazione. Pensavamo che con tanti giovani si potesse fare un buon percorso e invece è proprio mancato il gruppo. Era stata un’avventura nata con la volontà di fare una collaborazione con il Lugano, infatti tanti ragazzi arrivavano da lì ma pur avendo qualità non erano troppo legati alla famiglia Mendrisio. Siamo stati retrocessi con un campionato da dimenticare, è stata una grande sofferenza e una delusione enorme. Finalmente però dopo questi anni di Seconda Interregionale, di cui un paio rovinati anche dal Covid, dove si sono alternati diversi allenatori e parecchi giocatori abbiamo trovato una quadra con Amedeo Stefani, che con Sandro Reclari, hanno saputo dirigere questa squadra con grande dedizione dandoci questa felicità dopo quattro anni di purgatorio. Devo ringraziare anche il Comitato che dietro le quinte ha sempre lavorato per riportare il Mendrisio in Prima Lega, in particolare Luca Roncoroni e Nicola Salerni che hanno fatto un lavoro egregio.
Il pubblico in questi ultimi anni si è di nuovo avvicinato alla squadra, sei soddisfatto?
Molto perché andare al Comunale diventa un piacere. Il sabato c’è l’adrenalina e la tensione della partita, ma si ha anche tanto piacere di incontrare molte persone. È diventato un luogo di aggregazione, quasi un incontro fisso che si aspetta volentieri, perché c’è il prima, il durante e il dopo partita. È veramente bello per chi ama questi ambienti trovare tanta allegria! Quest’anno avremo senz’altro più difficoltà con la nuova categoria, ma sono certo che la gente ci starà vicina, cosi come lo ha fatto il gruppo Passione Mendrisio. Fa piacere che nascono questi gruppi di tifosi, sono veramente commoventi, anche se in pochi meritano che ci sia più gente che aderisca, sono sempre presenti in trasferta proprio per la pura passione e l’attaccamento alla squadra. Poi anche sul fronte dei social vedo che siamo molto seguiti e abbiamo un buonissimo successo anche lì. Qui devo ringraziare Mattia Allevi, che ha saputo fare un ottimo lavoro in questo campo “giovane”, sensibilizzando e avvicinando tanta gente alla nostra realtà.
Ti è dispiaciuto per l’addio di Giona Mazzetti?
Molto, ma è quel dispiacere che si accompagna con il sentimento di gratitudine. Il ragazzo andrà a giocare e divertirsi con gli amici (al Basso Ceresio, ndr), spero rimarrà vicino al Mendrisio, gliel’ho chiesto e vedremo se potrà rientrare con altri ruoli nella società che ha amato e difeso per anni.
Dal sorteggio del primo turno di Coppa Svizzera è uscito il Kriens
Bene, è una squadra di una categoria superiore che potrà creare una buona affluenza di pubblico. Preferisco uno scoglio subito piuttosto che una piccola squadra magari da sfidare pure in trasferta. Giocare in casa è importante, loro avranno certamente delle ambizioni, ma dovranno fare i conti anche con le nostre che sono quelle di eliminarli.
Avresti voluto un’altra squadra?
Se seguo il mio allenatore volevamo lo Young Boys (ride, ndr), ma io non sarei stato subito così ambizioso. Mi piacerebbe davvero confrontarmi con il Kriens che è una formazione secondo me alla nostra portata, possiamo anche fare il colpaccio e dopo sì che magari arriverà qualcuno di più importante perché il numero di squadre si ridurrà a 32.
La nuova stagione è alle porte, tra poco si aprirà la campagna abbonamenti, quali sono i tuoi obiettivi e le tue sfide?
La Prima Lega è un campionato più difficile e dispendioso. Stiamo cercando di creare il budget necessario per far si che si possa rimanere in questa categoria. L’ossatura della squadra è senz’altro degna di poter giocare in Prima Lega con tranquillità e rimanerci è il nostro obiettivo. Mi aspetto che la gente venga ancora più numerosa e che i nostri sponsor facciamo un ulteriore sforzo, perché comunque il budget qui è sensibilmente più alto soprattutto per le trasferte e i costi strutturali. Inoltre, mi auguro che i ragazzi rispondano come hanno fatto quest’anno con l’attaccamento che merita una società come Mendrisio, in vista anche del centenario che ci accoglierà nel 2024!